giovedì 23 agosto 2012
per non avere il "malocchio" lavate bene i piatti
Il Malocchio è una delle tradizioni popolari che affonda le sue radici nel passato più remoto e, come lascia intendere la parola, tratta la superstizione del potere dello sguardo di produrre effetti sulla persona osservata. Nella maggior parte delle lingue il nome si traduce letteralmente dall'inglese (evil eye) come "occhio cattivo", "malocchio", "guarda male" o solamente "l'occhio". La modalità di trasmissione passa, quindi, dallo sguardo: infatti si dice che gli occhi abbiano la capacità di trasmettere all'esterno le forze nascoste nel corpo. L'effetto può essere negativo, come portare malasorte su persone invidiate o detestate, o più raramente positivo, ad esempio la protezione della persona amata.
Nelle zone in cui tale credenza è ancora diffusa, esistono persone (perlopiù donne anziane) che sostengono di poter diagnosticare l'eventuale presenza del malocchio, in un individuo, attraverso un curioso procedimento che presenta un certo interesse dal punto di vista fisico. Vediamo, in sintesi, di che si tratta: per il rito ci si avvale di acqua, olio e una candela benedetta: si mette l'acqua in un piatto, si accende la candela e si compiono alcuni gesti sulla persona che abbia il sospetto di essere stata colpita dal malocchio. A questo punto l'operatore fa cadere una goccia di olio nell'acqua. Se la goccia d'olio non resta compatta a galla sull'acqua, ma scompare mescolandosi con l'acqua stessa è già segno che la persona è colpita da malocchio (sull'interpretazione del risultato non c'è tuttavia unanimità). Si lasciano, quindi, cadere altre due gocce d'olio: nel caso confermassero il risultato di prima, ossia le gocce sembrano sparire nell'acqua, il malocchio è confermato.
Come si può spiegare questo fenomeno? Facciamo un piccolo esperimento: prendiamo due piatti fondi uguali, laviamoli accuratamente con detersivo e risciacquiamoli con acqua calda. Su uno dei due piatti passiamo un batuffolo di cotone leggermente imbevuto di olio. Riempiamo i due piatti con una uguale quantità di acqua, poi lasciamo cadere una goccia di olio da uguale altezza nell'acqua dei due piatti. In quello che è stato preventivamente unto con il batuffolo di cotone, la goccia d'olio rimarrà localizzata in una zona molto ristretta. Viceversa in quello accuratamente sgrassato la goccia sembrerà sparire. In realtà la goccia d'olio non sparisce, ma si spande sulla superficie dell'acqua in un sottilissimo strato (guardando contro luce la superficie è possibile vedere la chiazza d'olio). La differenza di comportamento nei due piatti è interpretabile in termini di tensione superficiale, modificata dalla presenza di tracce d'olio nel piatto trattato con il batuffolo di cotone. Coloro che basano la "diagnosi" del malocchio sulla caduta di una goccia d'olio in un piatto pieno d'acqua si affidano quindi, se in buona fede, al caso. L'esito, infatti, dipende dal modo più o meno accurato con cui il piatto è stato lavato.
il modo più simpatico per utilizzare l'olio è condire una salutare insalata!
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