sabato 8 settembre 2012

Gli errori in medicina causano più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti tumori.


Si stima che siano 90 i morti al giorno in Italia per sbagli commessi dai medici, scambi di farmaci, dosaggi errati, sviste in sala operatoria. 
I dati sono piuttosto vari, oscillano fra i 14 mila (secondo l'Associazione degli anestesisti) e i 50 mila decessi (secondo Assinform, editore di riviste specializzate nel settore del rischio nel campo della sanità) ogni anno solo nel nostro Paese: il 50% si sarebbe potuto evitare. 
E 320.000 persone subiscono un danno, con un costo pari all'1% del Pil, ben dieci miliardi di euro l'anno. 
Su questo bollettino pesante si confronteranno esperti, medici, rappresentanti di istituzioni e pazienti durante la prima Consensus Conference sul Risk Management in sanitá, il 23 settembre nella sede della Guardia di Finanza di Ostia a Roma. 
Obiettivo, costituire l'Osservatorio sui rischi sanitari e il database nazionale degli errori medici, ancora assenti in Italia.
L'INDAGINE - «Gli interventi di contenimento del rischi in sanitá - afferma Cesare Cursi, sottosegretario alla Salute, durante la presentazione dell'iniziativa - devono interessare tutte le aree in cui l'errore si può manifestare durante il percorso clinico di diagnosi, cura e assistenza al paziente». Un primo rapporto sugli sbagli in ospedale è stato realizzato dalla Commissione tecnica sul rischio clinico, istituita dal ministero della Salute. Il maggior numero di errori si commette in sala operatoria (32%), nei reparti di degenza (28%), nel dipartimento d' urgenza (22%) e in ambulatorio (18%). Le quattro specializzazioni più a rischio sono ortopedia e traumatologia (16,5%), oncologia (13%), ostetricia e ginecologia (10,8%) e chirurgia generale (10,6%).
Inoltre le cause pendenti nei confronti dei medici per presunti errori sono fra le 15 mila e le 12 mila l'anno, anche se si stima che i 2/3 dei sanitari vengano alla fine assolti.
La richiesta di risarcimento danni (secondo i dati Ania, l'associazione che rappresenta le imprese assicuratrici) ammonta a 2,4 miliardi di euro l'anno.

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